Self care – lo yoga come cura di sé

28. Ottobre 2020

Disciplina millenaria, scienza segreta, pratica elitaria? Niente di tutto questo! Il self care è la preziosa capacità di prendersi cura di noi stessi

Eine Frau genießt eine Tasse Tee

Self care è riconoscere i segnali dello stress e della stanchezza – a livello fisico e mentale – e correre ai ripari per tempo, dedicandoci qualche minuto per riprendere fiato e ripartire consapevolmente, con più entusiasmo di prima.

Ma perché ci viene tanto difficile, quando dovrebbe essere un atteggiamento naturale? Semplice: la società odierna tende a spingerci a dare il massimo, ignorando i tanti preziosi attimi di gratitudine e compassione verso di stessi. Ci viene ripetuto di essere gentili con gli altri, ma non dimentichiamoci che il nostro emisfero emotivo si nutre anche (soprattutto) di attenzioni nei confronti del nostro stesso io.

E allora, chiediamoci, come possiamo imparare ad ascoltarci, comprenderci e, infine, appagarci?

È assai più facile di quanto si possa pensare. Anche gesti semplici possono darci una carica di energia interiore – un bagno caldo con oli essenziali, andare a letto presto resistendo alla tentazione di guardare una nuova puntata della serie del momento, accoccolarsi nel proprio angolo preferito di casa con una tisana calda e il libro che ci aspetta chiuso da tempo. Ritagliamoci momenti per noi stessi tra i vari impegni e facciamo ciò che ci fa stare bene… oppure non facciamo nulla!

Yoga, uno strumento perfetto per prendersi cura di se

Iniziamo dal significato letterale della parola yoga: unione. Lo yoga rappresenta una relazione con se stessi. Una relazione che si basa sul rispetto verso se stessi e sulla fiducia nel proprio corpo, nella propria mente e nella respirazione. Una relazione che, se coltivata con una pratica costante, diventa sempre più chiara, diretta e sincera.

Allungare, rafforzare e rilassare il corpo nelle diverse asana può generare nuovi stati di coscienza che ci permettono di guardare il nostro io da un’altra prospettiva, in un’osservazione e libera da giudizi. Arrivare ad ascoltarsi e capirsi in modo così profondo è un processo che si costruisce un po’ alla volta con una pratica regolare, varia e completa che include tutti gli aspetti dello yoga come posture, respirazione, meditazione, rilassamento, mantra…

Prova questo esercizio: la respirazione quadrata

Il respiro ha quattro parti, proprio come un quadrato ha quattro lati: inspirare, trattenere, espirare, trattenere.
In questo esercizio respiriamo rendendo in quattro parti uguali e ci aiutiamo contando 1, 2, 3, 4 (ogni numero un secondo) in modo da mantenere l’esatta cadenza.

  • Ci sediamo con la schiena dritta e chiudi gli occhi. Le mani sono sulle ginocchia o rilassate in grembo.
  • Inspiriamo e contiamo tutta la sequenza da uno a quattro.
  • Tratteniamo l’aria mentre ripetiamo di nuovo la sequenza.
  • Espiriamo e facciamo in modo che l’espirazione duri per tutta la sequenza.
  • Rimaniamo senza aria e tratteniamo il respiro per durata di un’altra ripetizione.
  • Manteniamo un ritmo costante per tutto il tempo e pratichiamo per 3-11 minuti.

Se siete più esperti potete aumentare il numero di cicli, ma mantenendo sempre lo stesso ritmo. Alla fine, ci prendiamo un paio di minuti per rilassare la respirazione e la postura.

Il respiro rafforza il legame, l’affinità con se stessi. E questa sensibilità che si risveglia ed emerge attraverso la pratica dello yoga è, senza dubbio, la forma più potente di cura di sé.